Venerdì 29 Giugno
Ausgang Produzioni e Lanificio159 presentano:
SAINT LOUIS BIG BAND VS PINK PUFFERS
Ogni Venerdi’ prima e dopo i concerti: ZOMBIE GARDEN! Imprevedibili aperitivi musicali e aftershow a cura di Luzy Elle + Silver Boy, Roberto Corsi, Corry Shaft. Proiezioni immaginifiche a cura de La Colonna Infame
per informazioni dal blog: http://www.ausgang.it/2012/zombie-garden-tutti-i-venerdi-supersantos/
apertura ore 18.30
concerto ore 21.30
free entry
@SUPERSANTO’S – San Lorenzo Estate
Piazzale del Verano – Roma
info@ausgang.it
SAINT LOUIS BIG BAND diretta dal M° Antonio Solimene
Da oltre 35 anni il Saint Louis impiega tutte le proprie risorse al servizio della creazione dei musicisti di domani. Esperienza, serietà e competenza costituitscono sicuramente i punti di forza di questa storica “officina” della musica, che negli anni è riuscita ad affermarsi a livello nazionale e internazionale per l’eccellenza della propria metodologia. Lo staff docente non ha eguali in Italia, oltre 120 musicisti di fama consolidata e di grandi capacità che accompagnano lo studente lungo tutto il percorso didattico, in centinaia di ore di lezioni individuali e collettive, un riferimento costante e di stimolo della creatività di ciascuno. Tratto distintivo del Saint Louis è la straordinaria capacità di rinnovamento in continua evoluzione, al passo con il mutare del panorama musicale mondiale e delle tendenze del mondo discografico contemporaneo. Ma le attività al Saint Louis non si esauriscono nella didattica. Lo studente da subito è integrato in un sistema di produzione musicale che si spinge oltre: più di 300 concerti ogni anno con i migliori studenti, decine di lezioni concerto dei docenti, master class e seminari full-immersion con artisti internazionali, rassegne musicali di tendenza. Chiusa la porta dell’aula si sale sul palco, si entra nel mondo reale dei live. Il Saint Louis ascolta e promuove le idee e la musica dei propri allievi dando loro voce, offrendo spazi e opportunità. Grazie al suo Centro di Produzione Artistica e alle due etichette Jazzcollection.it e Urban 49.com, i progetti artistico musicali più interessanti vengono seguiti e sostenuti nel loro processo di sviluppo fino alla produzione discografica vera e propria. Il Saint Louis è anche un grande centro di aggregazione, raccordo e confronto per studenti e musicisti di diversa estrazione, provenienti da tutta Europa, con i quali condividere, creare e costruire il proprio futuro artistico.
RITMICA: Batteria Luca Mignano, Basso Ciccio Luzzio, Chitarra Federico Luongo, Pianoforte Marco De Gennaro
SASSOFONI: 1° Alto Flavio Ferreri, 2° Alto Claudio Jr De Rosa, 1° Tenore Pietro Rosato, 2° Tenore Aldo Sorella, Baritono Mauro Massei
TROMBONI: 1° Trombone Alessandro Maras, 2° Trombone Salvatore Cuccaro, 3° Trombone Michele Fortunato, Trombone basso Gianluca Lanzi
TROMBE: 1° Tromba Tonino Farallo, 2° Tromba Antonio Padovano, 3° Tromba Chiara Orlando, 4° Tromba Giuseppe Ciriaco
VOCE: Marta Capponi
I PINK PUFFERS
Una rock band moltiplicata per 3 più uno: non quattro ma 13 animali da palco, in un mix di energia e musica come non se ne vede dai tempi degli incontri tra James Brown e Sid Vicious. Non fanno Funky, e nemmeno Punk, ma infondono direttamente tra le persone il loro Phunk, usando strumenti a fiato di ogni dimensione come avanguardia e percussioni aggressive come armi di distruzione di massa. I Pink Puffers sono glam, acid, groovy, jazzy, e tutte le altre etichette che vi vengono in mente; ma più di ogni altra cosa suonano forte e ti trascinano con loro dalla tradizione di New Orleans alla Camden Town degli anni d’oro. Portate i vostri anfibi da ballo. Pink Puffers Brass Band. Nati come un educato quintetto di strumenti a fiato, vengono immediatamente travolti dalla smania per il groove e aumentano di numero, trasformandosi nella brass band più glam del panorama italiano e internazionale. Una fragorosa tempesta rosa fatta di ritmo ed energia vi travolgerà in danze scatenate con un mix di funk e punk che dà vita ad un nuovo genere, il Phunk! I Pink Puffers sono una brass band di tredici elementi, con repertorio funk, jazz, blues, latin e “phunk”. Nascono a Roma alla fine del 2005 come quintetto (tromba, alto, trombone, tuba, batteria) ma dopo un anno di concerti decidono di allargare il gruppo, di sfruttare la possibilità di muoversi marciando durante i loro concerti e di fondare, nel 2006, una vera e propria marching band, sulla scia della tradizione delle bande di strada americane. La potenza sonora dei fiati unita al groove delle percussioni crea una situazione in cui non ballare diventa impossibile. I Pink Puffers suonano ogni settimana nel centro di Roma, tra i vicoli e nelle grandi piazze della città, sui ponti, e ovviamente nei locali romani, ma non disdegnano altri eventi, in periferia o nelle altre città italiane e straniere, partecipando a festival, feste private, sagre, matrimoni, convention, congressi e manifestazioni. Il fatto di poter esibirsi senza amplificazione né microfoni permette una versatilità tale da poter suonare praticamente in ogni situazione, dai piccoli teatri ai grandi palchi, senza dimenticare ovviamente la strada. La musica dei Pink Puffers è quella tipica del panorama delle brass band americane: dalla Youngblood Brass Band alla Hungry March Band, passando ovviamente per New Orleans con la storica Dirty Dozen Brass Band con la quale stingono amicizia aprendo e suonando in un loro concerto italiano. All’inizio del mese di Ottobre 2007 tutto il gruppo ha partecipato all’Honk Fest, festival di bande di strada che si tiene ogni anno a Boston. L’invito per gli anni successivi a tornare negli States è stato il riconoscimento più bello che la banda potesse ottenere: gli States sono ormai per la band un appuntamento annuale. Nell’ ottobre del 2009 i Pink Puffers hanno affrontato un vero tour nella east coast degli stati uniti, suonando a Boston, Providence, New York e in molti altri luoghi. Prossima stazione: New Orleans… Hanno partecipato a Giugno 2008 al Festival Des Fanfares di Montpellier. La collaborazione iniziata recentemente con l’etichetta Megasound sta portando il gruppo alla produzione del primo cd di pezzi originali. I componenti della band formano il Joe Tuba Funk Club, gruppo esclusivo del quale solo alcuni dei nostri fans piu’ accaniti riescono a cogliere il senso. Perché poi la band si chiami “Pink Puffers” resta un vero mistero. I Pink Puffers Drum & Brass Phunk Band, visti da lontano, sono una brass band di 13 elementi, ma un occhio esperto capisce che, piucchealtro, non è così: da davanti è un conto, da dietro un altro, da destra e da sotto un altro ancora; da fuori non fanno del male a nessuno, ma chi ci è entrato dentro non è più tornato. I Pink Puffers sono 13, sono una brass band e sono musicisti a fiato e a percussione, ma non necessariamente in quest’ordine. Si possono dividere in due gruppi: gli strumenti e le persone, cioè sassofoni, sousafoni, trombe, tromboni e percussioni. I Pink Puffers sono una brass band la cui origine è discussa e chiacchierata, ma fonti certe fanno risalire la fondazione alla fine del 2005, come quintetto di tromba sax, trombone, tuba e batteria. Dopo un solo anno di concerti cominciano a espandersi, si costituiscono in Democrazia Dittatoriale con ordinamenti medico legali e religione pagana e inizia una campagna arruolamento che, in breve, porta a 13 il numero perfetto, così armato: tre sax, due trombe, due tromboni, tre tube e tre percussioni; schierati in due file, cavalleria esclusa, tutti compatti cominciano ad avanzare per conquistare la città e a marciare sopra a tutto e a spostarsi da una parte e dall’altra e a entrare dentro le case, e dentro i locali della città, nei club, nei centri sociali, nei vicoli e nelle piazze, sui ponti e sui palchi, per terra e per mare e dovunque sia impossibile andare e a ballare addosso alla gente a volumi sparati e vestiti e acconciati di rosa spinto e armonizzati in tonalità forti e proibite, appostati in posizioni scomode e strategiche. Il risultato è una vera e propria Marching Band che, dal 2006, si muove alla conquista di territori sempre più vasti in tutta Italia, Europa (Festival de Fanfares di Montpellier) e Stati Uniti (New York, Honk Festival di Boston), sulla scia della tradizione americana e delle storiche brass band statunitensi come la Yung Blood Brass Band o la Dirty Dozen Brass Band, di cui hanno aperto il concerto al loro arrivo in Italia. I Pink Puffers sono una brass band che si ispira, quindi, al funk genetico delle brass band americane, modificato però dalle deviazioni e pervezioni rock in cui sono nati, crescuiti e sopravvissuti la maggior parte dei musicisti Pink Puffers, e non solo. Il risultato è un genere che non è Punk e non è Funk, ma è PHUNK; un genere che va dal soul all’heavy metal, passando per il jazz e l’hard rock senza nessun limite o pregiudizio raziale. Unica condizione è che ci vuole fiato! I Pink Puffers sono una brass band che ha un nome di origine medico-scientifica che, in realtà, può dare solo una vaga idea di quel determinato stadio in cui il volume diventa contagioso e il suono soffiato a squarciagola diventa una nota che non è Re e non è Do, ma e un Rhoooo, gridato forte da chiunque abbia ancora un po’ di fiato per soffiare e per suonare e per saltare e rivoltarsi e rigirarsi e sputare fuori l’aria dai polmoni mentre tutto si trasforma in movimento e spinte verticali e pressione e tensione di muscoli e sforzo per farsi sentire da tutti e da chi resta in fondo alla sala e non vuole ballare e invece gli prende una specie di fremito e comincia a sudare e non può stare fermo e si scorda le buone maniere e comincia a vibrare e agitarsi fino a quando si ritrova per aria e bisogna aspettare che passi! Adulti, bambini, anziani, donne, animali, impiegati, ingegneri, massaie, poeti, operai, studenti e tutti gli altri sono le categorie più a rischio. I Pink Puffers sono una brass band di uomini, donne e strumenti in tutte le loro possibili combinazioni, fatti su misura per suonare ovunque ci sia bisogno. Suonando acustici diffidano di casse spia, amplificazioni e politica in generale; producono energia alternativa e non inquinante e fanno bene all’ambiente. Per i Pink Puffer qualsiasi giorno della settimana è buono e tutto è possibile ad ogni ora, soprattutto se si tratta di stare allo scherzo e fare sul serio ogni volta di più, senza troppe gentilezze e buone maniere, convenevoli, regole, regolamenti buonismi, protocolli e correttezze perchè il gioco del calcio è una cosa seria e non sa che farsene di dribbling e colpi di tacco se poi non c’è Maradona che segna con le mani agli inglesi. I Pink Puffers sono la prova che tutto ciò è vero. Una cosa è certa: i Pink Puffers non sono una brass band.
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